Un italiano sul podio di Danzica
Un italiano sul podio di Danzica
Il 45enne maestro milanese, che si definisce un free lance del podio, è stato appena nominato direttore principale stabile della Filarmonica “Chopin” in Polonia con cui ha già instaurato un buon feeling. Maestro che cosa prevede l’incarico? Se consideriamo l’anno solare dirigerò tra 8 e 10 concerti in dodici mesi; di fatto, a stagione, sono 6 a cui poi si aggiungeranno sicuramente altri appuntamenti perché la Filarmonica di Danzica, lo devo ammettere, è un prodigio di efficienza e di organizzazione grazie al direttore generale Roma Perucki. Lei è il primo direttore musicale della Filarmonica? A Danzica il direttore artistico che in gergo viene definito “capo dell’orchestra”, non si occupa solo degli aspetti organizzativi; a lui competono anche mansioni direttoriali (sale sul podio per circa dieci concerti a stagione). La mia carica, che prima non esisteva, è prettamente musicale ed è stata voluta dal comitato artistico dell’Orchestra con cui sono in contatto da diversi anni… Come è nato il suo rapporto con l’Orchestra? E’ iniziato nel febbraio 2008. Fui invitato dall’allora direttore artistico, un giovane polacco che partecipò al “Fitelberg” con me nel 1999. Da lì nacquero le occasioni successive. Si creò da subito un buon feeling con la formazione, la città e la sala da concerto che è un posto incredibile. E’ un ex centrale elettrica della Siemens che è stata riadattata a sala da concerto da mille posti. Quanto tempo trascorre in Polonia? Ho collaborazioni con Varsavia, Cracovia e Stettino per cui si tratta al massimo di due settimane al mese. La Polonia è ormai una seconda casa per me. In Italia ho fatto cose molto belle, tra le ultime al Comunale di Bologna e di Firenze, ma episodiche. Per i free-lance come me, purtroppo, in questi tempi di crisi non c’è molto spazio.
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